Lo studio della Provincia: 815.222 i veicoli circolanti, il 42,8% sono Euro6, +3,8% rispetto alla media italiana
Sono in aumento le auto ibride ed elettriche acquistate nella Marca Trevigiana, così come sono in crescita, anche se non ancora come ai livelli pre-Covid, le immatricolazioni nei mesi estivi: secondo l’analisi effettuata dall’Ufficio Statistica della Provincia di Treviso sui dati 2024, gli autoveicoli circolanti nel territorio provinciale sono 815.222, di cui prevalentemente auto (621.087), moto (88.196, in crescita del 22% negli ultimi 10 anni) e autocarri per trasporto merci (75.106).
Complessivamente, il tasso di veicoli (s’intende, in generale, tutti i mezzi che necessitano di immatricolazione) ogni 100 abitanti in provincia è leggermente inferiore alla media nazionale (nei Comuni della Marca è di 92,9 veicoli per 100 abitanti, in Italia il valore si attesta sui 94,3). Possagno, Sarmede e Casier i comuni che registrano il maggiore aumento del numero di veicoli per 100 abitanti (rispettivamente, +4,4% e + 3,8%), Treviso, in linea con la media territoriale, registra un +1,8%, mentre il tasso resta stabile a Monfumo e Orsago rispetto al 2023.
Analizzando invece il dettaglio delle 621.087 auto circolanti nel 2024, il tasso ogni 100 abitanti rilevato in provincia di Treviso è perfettamente in linea con la media nazionale, con un rapporto di 70 macchine ogni 100 abitanti. A registrare il maggiore incremento sono i comuni di Ormelle (+3,7%) Possagno (+3,3%) e Meduna di Livenza (+3,0%).
In generale, sebbene ad oggi il tipo di alimentazione prevalente nelle auto sia ancora a benzina e a gasolio, si conferma un trend fortemente crescente dei mezzi mezzi ibridi ed elettrici (+31,7%), dato che in provincia di Treviso supera la media nazionale (+30,8%).
Per quanto riguarda le classi, oltre la metà delle autovetture circolanti nella Marca sono di classe Euro 5/6 (60,9% sul totale) ed è significativa l’analisi sugli Euro 6, che da soli rappresentano il 42,8% delle auto presenti nella Marca, +3,8% rispetto alla media nazionale, che si attesta al 39%. I comuni con il parco auto più recente sono Casier (68,9%), Silea (67,1%), Casale sul Sile (66,8%) e Preganziol (65,9%).
Guardando invece alle moto, a livello nazionale nel 2024 si registrano 12,7 motocicli per 100 abitanti, mentre sono 9,7 nella Marca. Monfumo registra il valore più elevato: 14,8 motoveicoli su 100 abitanti; seguono i comuni di Miane (13,8 moto ogni 100 abitanti) e Pederobba (13,6).
“Anche nella Marca Trevigiana il passaggio ad auto ibride ed elettriche mostra un trend in significativa crescita, superiore alla media nazionale del 3,8%: questo è sicuramente frutto di un insieme di politiche positive a tutela ambientale, attuate dalla Regione Veneto, per esempio, con il bonus auto, per incentivare e sostenere le famiglie nelle spese per l’acquisto un’auto nuova a ridotte emissioni – sottolinea Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso – come istituzioni siamo chiamati a promuovere e a compiere azioni che migliorino la qualità dell’aria e che, in generale, riducano l’inquinamento, come stabilito dell’Unione Europea: in un’ottica di transizione ecologica, credo sia fondamentale unire le misure a sostegno di un complessivo rinnovo del parco veicolare, come il bonus regionale, al quale i cittadini stanno dimostrando di aderire cogliendo la spinta innovativa e le opportunità di incentivo con l’acquisto di nuove auto di classe superiore, con altrettante iniziative che, nel quotidiano e a lungo termine, possano permettere una reale riduzione degli inquinanti prodotti dall’attività umana: a tal proposito, come Provincia abbiamo messo a disposizione di cittadini, imprese e Comuni oltre 6 milioni di euro, nell’ultimo biennio, in incentivi per pulire le canne fumarie, sostituire vecchie caldaie con nuovi impianti ad alta efficienza, installare nuovi climatizzatori a ridotti consumi energetici, e così via, ottenendo una riduzione complessiva di oltre 8.052 tonnellate di CO2/anno e 44.500 kg/anno di inquinanti atmosferici nel territorio della Marca Trevigiana. Ecco perché il blocco improvviso degli Euro5 diesel, fortunatamente prorogato al 1° ottobre 2026 grazie a un’attenta analisi del MIT sul tema, non può essere la soluzione: per sortire un effetto veramente significativo, deve essere messa a sistema con tante altre attività che puntino a migliorare davvero, complessivamente, la qualità dell’aria”.