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Mercoledì, 16 Luglio 2025 12:25

Fiume Piave, Oggi il Nuovo Vertice in Provincia con Regione, Autorità di Bacino e Prefettura: Ai Comuni un Kit di Comunicazione “Salva Vite” su Divieti e Rischi

Oggi il nuovo vertice al Sant’Artemio per definire le attività di informazione e ribadire il divieto di balneazione già in vigore sul fiume Piave: Regione, Autorità di Bacino Alpi Orientali, Provincia e Prefettura di Treviso hanno incontrato i Comuni per presentazione la prima proposta di un kit di comunicazione “salva vite” che evidenzia i divieti esistenti per la cittadinanza, già normati dai Piani regionali e dell’Autorità di Bacino, determinati dai rischi idraulici che le aree fluviali presentano per conformazione naturale.

Sulla base di questa prima campagna proposta, ideata sulla linea del progetto “Io,Tu,Noi, Il Piave – Conoscerlo, viverlo, curarlo” promosso dall’Autorità di Bacino distrettuali delle Alpi Orientali, dalla Regione e dal Ministero dell’Ambiente, si sono raccolte le osservazioni dei Comuni e nei prossimi giorni il kit definitivo sarà inviato a tutte le Amministrazioni della Provincia di Treviso e limitrofe fuori Provincia.

Hanno preso parte all’incontro Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso, Angelo Sidoti, prefetto di Treviso, Marina Colaizzi, segretario generale dell’Autorità di Bacino Alpi Orientali, Gianpaolo Bottacin, assessore all’Ambiente e alla Protezione Civile della Regione Veneto, Silvia Rizzardi, referente ARPAV, la Questura di Treviso, i Comuni di Breda di Piave, sindaco Cristiano Mosole, Maserada sul Piave, sindaco Lamberto Marini, Nervesa della Battaglia, sindaca Mara Fontebasso, Pederobba, sindaco Marco Turato, Ponte di Piave, sindaca Paola Roma, San Biagio di Callalta, sindaca Valentina Pillon, San Polo di Piave, sindaco Nicola Fantuzzi, Spresiano, sindaco Marco Della Pietra, Susegana, assessore Alessandro Pettenò (referente delegato anche dai Comuni di Mareno di Piave e di Santa Lucia di Piave), e Volpago del Montello, delegato ag. Giacomo Visentin.

“Oggi abbiamo proposto ai Comuni un kit di Comunicazione finalizzato a evidenziare il divieto di entrare in acqua, dal momento che il Piave, per la sua stessa natura fluviale, presenta una serie di caratteristiche intrinseche pericolose che, come ha ricordato l’Autorità di Bacino, la Regione e la Prefettura, impongono di vietare la balneazione – spiega Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso – l’effetto risucchio, le correnti a forte velocità e imprevedibili, i sifoni, ovvero passaggi sott’acqua che possono risucchiare una persona, le basse temperature che possono provocare sbalzi termici corporei molto gravi sono gli elementi di base su cui puntare per informare correttamente la comunità e renderla più consapevole sul perché esiste il divieto di farsi il bagno. Alla luce dell’incontro, lavoreremo con i nostri Uffici in questi giorni per definire gli ultimi dettagli della campagna e poi invieremo a tutti i Comuni del territorio provinciale e anche ai limitrofi un kit pronto all’uso, composto da locandine informative, grafiche e video per i social e per la segnaletica da apporre in prossimità del fiume”.

“La diffusione di una campagna informativa sui pericoli del Piave e, in generale, dei fiumi, agevola contestualmente anche la predisposizione di avvisi specifici che ricordano alla cittadinanza e ai coloro che frequentano l’area fluviale i divieti già esistenti – sottolinea Angelo Sidoti, prefetto di Treviso – oltre alle linee guida indicate nelle locandine e nelle grafiche ad hoc che saranno realizzate per i canali social istituzionali, con i tempi congrui sarà prodotta anche una cartellonistica in più lingue, di impatto e di semplice consultazione, che dia maggiore evidenza del divieto di entrare in acqua e dei pericoli correlati al non rispetto delle norme vigenti”.

“Ricordo che tutti i fiumi in Veneto sono pericolosi perché sono caratterizzati da un regime torrentizio: questo significa che possono variare la propria portata in pochissimo tempo e, per di più, hanno un fondo mobile, che comporta un cambio morfologico repentino e quotidiano della conformazione dei fondali – evidenza Gianpaolo Bottacin, assessore all’Ambiente e alla Protezione Civile della Regione Veneto - Il primo passo per rendere consapevole la comunità sui pericoli dei fiumi e, dunque, sul perché la balneazione è vietata, è agire su un piano culturale: è necessario conoscere il pericolo per cercare di non esporsi al pericolo stesso. Lo dimostrano anche le campagne di sensibilizzazione sulle strade: pur essendo il tema degli incidenti ancora molto delicato, nel corso del tempo i dati ci dicono che gli incidenti mortali si sono dimezzati rispetto a qualche decennio fa: questo significa che fare informazione permette di ottenere dei risultati significativi e, ai cittadini, di evitare di esporsi al rischio”.

Oltre alla campagna di comunicazione che partirà a breve, sono in corso gli approfondimenti giuridici del caso per chiarire le modalità che i Comuni possono seguire nella formulazione dei divieti e relative sanzioni.